Il giorno 3 Luglio 2013 presso la sede espositiva de l'Aurum, la fabbrica delle idee di Pescara, l'Associazione culturale "Gli Artefatti" ha inaugurato una mostra personale incentrata sulle visioni estetizzanti che la letteratura dannunziana ha ispirato all'artista Marco Sciame, già autore del fumetto sulla vita e gli amori del Vate. La mostra, che rientra nei festeggiamenti per i 150° dalla nascita di Gabriele d'Annunzio che ha a Pescara la sua casa natale, comprendeva l'esposizione di illustrazioni, dipinti e tavole in
cluse e esclusione dalla pubblicazione del fumetto.
A ciascuna delle opere inedite, illustrazioni e dipinti, in qualità di curatrice scientifica della mostra, ho attribuito un titolo tratto dalle opere specialmente drammatiche di d'Annunzio.
Dall'intervista a cura di Alessandra Angelucci su "La Città", inserto de Il Resto del Carlino:
- Quando ci si accosta alla poetica di Gabriele D’Annunzio
e alla musicalità maestra della sua parola, tutto, in arte, appare superfluo o
al contrario ridondante rispetto alla grandezza del Vate.
Qual è la forza del progetto artistico di Marco Sciame?
Credo sia superfluo soffermarci sull’importante potere
evocativo della scrittura di d’Annunzio, tale da avergli procurato il titolo di
“immaginifico”. Ed è esattamente quella che Henry James ha definito “la visione artistica assoluta”, a
proposito de Il Fuoco - un’opera
nella quale l’immagine non sembra dover supportare il pensiero ma sostituirlo
persino – a ispirare Marco Sciame. La parola, in d’Annunzio, soffre la
relegazione nel bianco e nero della pagina. Essa cerca spazi immensi di libertà
nella mente del lettore: non si accontenta di assorbire l’anima delle cose ma
intende restituirla in suggestivi quadri visivi, renderla “pittura”. La pittura
di Marco Sciame è “il gesto” che libera la suggestione dalla prigionia della
pagina scritta, che consente alla parola di ricongiungersi all’immagine, di
confondersi ad essa in unico, squisito, istante di comprensione.
- Oltre alle tavole fumettistiche, nella mostra sono
esposte una serie di illustrazioni grafiche e pittoriche a cui lei, come
curatrice scientifica, ha abbinato titoli ispirati ad alcuni brani tratti dalla
produzione teatrale del Vate. Quali ha scelto e perché?
Ho scelto di rivolgermi alla tragedia poiché in esso
assistiamo al trionfo della figura femminile. Mentre nei romanzi è subordinata
al protagonismo maschile, spesso assumendosi la colpa dei fallimenti di
quest’ultimo, nel teatro troviamo una serie di protagoniste femminili
vittoriose. Questo perché la donna, ispirata da un’inedita e incrollabile
volontà, è pronta a trasgredire ogni limite in nome della sua passione
travolgente e irrazionale, andando a determinare lo sviluppo del motivo
tragico. Sono quindi soggetti “attivi”, come risultano protagoniste attive
nelle visioni di Marco Sciame. I titoli sono tratti da “La città morta”, “Più
che l’amore”, “Sogno di un mattino di Primavera”, “Sogno di un tramonto
d’Autunno”, “Francesca da Rimini”, “La Parisina”, “La Pisanella” e sono
associati alle illustrazioni e ai dipinti che vedono il protagonismo femminile.
Le tavole tratte dal fumetto che raccontano dell’impulso creativo di d’Annunzio
sono tratte da “La Gioconda” che costituisce il leit motiv di questa
esposizione. Ho tratto inoltre citazioni inerenti alla vocazione estetica e
all’impeto vitalistico del Vate dai romanzi “Il Fuoco” e “Le Vergini delle
Rocce”.
- “Tu sai dunque l’amore”: è il verso tratto dall’opera
Fedra per titolare la mostra presentata all’Aurum. In che modo questo verso
traduce il cuore della mostra?
Fedra è l’eroina per eccellenza, è
la sublimazione poetica, estetica, artistica del desiderio; per questa ragione
ho scelto un suo verso per intitolare la mostra. “Tu sai dunque l’amore. / Tu
sai l’amore disperato e solo” incarna esattamente questa ambivalente tensione
tra la vita e l’arte, la stessa che attanagliava Lucio Settala, protagonista di
un'altra opera drammatica dannunziana “La Gioconda” nel quale d’Annunzio
predispone esattamente lo sguardo che Marco Sciame ha cercato di captare: lo
sguardo dell’artista visivo. Lucio Settala è infatti uno scultore che guarda
alla sua Musa con l’intento di eternarla in ognuna delle armonie della sua
figura; Gioconda Dianti che ha su tutto il corpo “la vita dello sguardo”.
Alla conferenza di apertura della mostra "Tu sai dunque l'amore..." sono intervenuti la presidentessa dell'Associazione "L'Artefatto"; l'Assessore alla cultura del Comune di Pescara Ass. Giovanna Porcaro Sabatini; il coofondatore dell'Accademia del Fumetto di Pescara, Prof. Donato D'Annunzio, il critico d'arte Roberta D'Intinosante e l'artista Marco Sciame.